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Star Trek, 15 cose che non sapete su questa saga

Star Trek è probabilmente il franchise più importante in mano a Paramount Plus. In questo post di UpGo Plus andiamo vedere insieme 15 cose che molto probabilmente non conoscete su questa saga. Ma prima di iniziare, vi invitiamo ad iscrivervi su Telegram al Canale UpGo dedicato a Paramount+, la piattaforma streaming che trasmette in esclusiva Star Trek. Il link al canale Telegram Paramount + è questo qui: t.me/plusitalia

Ogni amante della fantascienza almeno una volta nella propria vita ha alzato la mano destra e, più o meno facilmente, allargando le dita ha provato a fare il saluto vulcaniano di Spock e chi dice il contrario sta mentendo al cento per cento. Ebbene sì perché i viaggi intergalattici raccontati nella storica saga di Star Trek (pensate che il primo episodio è stato trasmesso nel 1966) da sempre accompagnano tutte quelle persone appassionate di navicelle spaziali e razze aliene di vario genere e sono ormai entrate nell’immaginario collettivo grazie anche ai vari reboot realizzati negli ultimi anni (l’ottima trilogia firmata J.J. Abrams)

In questo articolo vogliamo quindi svelarvi quindici curiosità che forse non sapete sul mondo di Star Trek.

Il gesto di Spock in Star Trek

Partiamo proprio dal famoso gesto di Spock. Forse non tutti sanno che fu proprio di Leonard Nimoy, lo storico interprete dell’ufficiale vulcaniano, l’idea di utilizzare la mano in quel particolare modo, quasi a formare una “V”. Il gesto, stando ad alcune fonti, sarebbe legato alla tradizione ebraica e la posizione delle dita rimanda alla lettera iniziale di “Shaddai”, il nome di Dio in ebraico. Nimoy vide quel gesto in sinagoga durante una cerimonia quando aveva solo otto anni.

Il debutto di Star Trek nel lontano 1966 sulla rete americana NBC non ebbe in realtà molto successo. Lo share non fu altissimo e si pensò alla cancellazione dopo la seconda stagione. I pochi fan organizzarono una sorta di protesta e riuscirono a far realizzare una terza stagione, dopodiché la serie fu bloccata. Solamente negli anni successivi grazie alle repliche Star Trek ottenne quel successo di pubblico che convinse la produzione a riprendere con i film e con le varie serie spin-off.

Il personaggio di Uhura, interpretato da Nichelle Nichols,  fu il primo di colore ad apparire con regolarità in una serie televisiva senza i luoghi comuni solitamente associati ai neri. Inoltre, in una puntata la Nichols bacia William Shatner (il capitano Kirk), dando vita al primo bacio interraziale della storia della TV americana.

Star Trek immagine serie originale

Una curiosità riguarda il teletrasporto, ovvero quei particolari momenti in cui vari personaggi in una precisa zona della nave spaziale, alla parola “energia” venivano appunto materializzati sulla superficie di un pianeta o su un’altra nave. Il teletrasporto nacque non tanto per esigenze di copione quanto a problemi legati al budget. Infatti ogni qualvolta i membri dell’equipaggio dovevano sbarcare si doveva realizzare una sequenza con effetti speciali legati alle navette di atterraggio, hangar, piste di decollo. Con la soluzione del teletrasporto si risolse questo problema. L’effetto del teletrasporto fu realizzato con della polvere di alluminio e un raggio luminoso ripresa con una cinepresa capovolta.

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Sui set della serie originale un grosso problema era rappresentato dalle porte scorrevoli. Queste porte infatti erano azionate manualmente dalla troupe e spesso gli attori ci andavano a sbattere contro. Questo perché non potevano muoversi verso di esse con esitazione (nella finzione erano infetti automatiche ), ma a volte capitava che gli operatori non azzeccassero i tempi di apertura.

La ligua Klingon esiste veramente. Fu creata dal linguista Marc Okrand a partire dalle battute del primo film. A dire il vero le poche parole senza senso pronunciate dagli attori Klingon erano state inventate dall’attore James Doohan.

Il nuovo attore che ha interpretato Spock nella trilogia di J.J. Abrams, Zachary Quinto, non riusciva a fare correttamente il saluto vulcaniano. Non riusciva infatti a separare bene le dita, per questo, su indicazione del regista si allenò legandosi le dita con del nastro adesivo.

Una curiosità davvero strana riguarda un altro film, ovvero Halloween di John Carpenter. Sembra infatti che la maschera del serial killer Micheal Myers fosse una maschera ufficiale di Kirk, modellata sul volto di William Shatner e poi dipinta di bianco.

Patrick Stewart, il famoso attore britannico scelto per interpretare il Capitano Picard nella serie Star Trek: The Next Generation, era così sicuro che la serie sarebbe fallita che si rifiutò di disfare i suoi bagagli per le prime sei settimane di riprese.

Sembra che William Shatner, il primo Capitano Kirk, sul set fece tagliare alcune battute degli altri personaggi perché da contratto a lui spettava una percentuale maggiore di dialoghi. Stando a quanto diceva George Takei (l’interprete di Sulu), Shatner indossava rialzi nelle scarpe per essere più alto di Nimoy e DeForest Kelley (l’interprete di McCoy).

Nel linguaggio gergale del mondo del cinema le “maglie rosse” identificano i personaggi secondari scaricabili. Il termine deriva proprio da Star Trek dove i personaggi spesso destinati a fare una brutta fine durante l’episodio, indossavano l’uniforme proprio di quel colore.

Nel primo film della saga di J.J. Abrams del 2009 viene reso noto per la prima volta il nome di Uhura, ovvero Nyota. In passato era stata solo un’ipotesi e addirittura in un libro pubblicato nel 1968 compare il nome Penda.

Nel secondo film della trilogia di Abrams, Star Trek – Into Darkness, il ruolo di Khan fu affidato all’attore britannico Benedict Cumberbatch, ma è stato reso noto che il regista prese in considerazione anche Mickey Rourke.

Sempre riguardo a Star Trek: Into Darkness, sembra che Benedict Cumberbatch seppe di dover interpretare Khan solamente una settimana dopo il suo ingaggio. Abrams volle assoluta segretezza, per questo un impiegato della produzione viaggiò in aereo per consegnare la sceneggiatura direttamente all’attore.

Molti gadget tecnologici apparsi nelle prime serie tv hanno ispirato la tecnologia moderna. I cellulari con apertura a flip, i tablet, il touch screen, i traduttori universali, i computer ad attivazione vocale sono stati realizzati partendo proprio da quelli immaginati dagli sceneggiatori della prima serie di Star Trek.

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